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"Fare mente locale" è quella facoltà di vivere lo spazio che tutte le culture e gli individui possiedono, quella capacità di creare mappe mentali che ci consentono di abitare i luoghi. Una facoltà che, al pari della parola o del movimento, si acquisisce e permette di immaginare, costruire e trasformare gli spazi, di usarli. Oggi questa interazione ininterrotta tra noi e il nostro ambiente è non solo spesso ridotta all'ultima risorsa, il consumo, ma oltretutto espropriata dagli "esperti dello spazio", architetti, politici, amministratori. La "mente locale" è però sempre latente e approfitta di ogni crepa del sistema burocratico per venire fuori. Come ci raccontano le rivolte dei cortili di Palermo, o le vicende dei pescatori siciliani di Terrasini che trascinano il proprio spazio al di là dell'Atlantico, "in altro mare", o la Buenos Aires descritta da Borges. E come ci racconta quél sogno di ubiquità in cui un po' tutti siamo oggi immersi. Prefazione di Paul K. Feyerabend.